Scegliere per la propria azienda del mondo food and beverage un gestionale generico anziché un ERP per alimentare, ovvero un ERP verticale su misura è come cucinare un piatto prelibato sostituendone gli ingredienti principali con le prime cose che si trovano in dispensa.
Con una battuta potremmo dire che è un po’ come mettere la panna sulla carbonara o il ketchup sulla pasta.
Scherzi a parte, la scelta di una soluzione ERP su misura è determinante non solo per le aziende che producono merci estremamente sofisticate o altamente tecnologiche ma diventa di fondamentale importanza in moltissimi settori, in primis in quello alimentare.
Primo perché il cibo è una cosa seria. E secondo perché la gestione degli ingredienti, le lavorazioni e la tracciabilità della filiera è tutt’altro che semplice.
Chi lavora nel mondo food sa bene che la sua supply chain è tra le più complesse in assoluto e che c’è bisogno di una “regia” in grado di orchestrare approvvigionamento, produzione, logistica e garantire il rispetto di numerosi standard in fatto di qualità e sicurezza alimentare.
Un normale ERP può bastare per riuscirci? Evidentemente no.
Molti fattori hanno rivoluzionato negli ultimi anni lo scenario per le aziende alimentari: il cambio delle abitudini alimentari e delle preferenze dei consumatori, l’aumento di scelte di consumo differenziate legate a patologie vere o presunte, mode, scelte etiche o critiche, l’esigenza di poter cucinare o preparare cibo salutare in poco tempo e porzioni sempre più personalizzate (dalle monoporzioni alle famigliari).
Il numero delle referenze è di conseguenza aumentato in modo significativo mentre, contemporaneamente, il ciclo di vita dei prodotti si è accorciato, la compliance con le varie normative è sempre più onerosa e la tracciabilità di filiera assume una nuova importanza: non solo sul fronte della qualità – sempre al centro per le aziende alimentari – ma anche sul fronte della relazione con il consumatore finale che è ogni giorno più attento e informato.
Se gli ERP più datati (e non integrati) sono ormai palesemente inadeguati a gestire le complessità di un’azienda del settore food and beverage, anche quelli orizzontali di seconda generazione pur essendo integrati e modulari, quindi tecnicamente in grado di coprire tutte le aree che possono essere automatizzate, non rappresentano sempre la scelta ideale...
Ma allora, di cosa c’è bisogno? Di soluzioni fortemente verticalizzate che consentano nuove modalità di ingaggio con gli attori della supply chain, nuove opportunità di migliorare l’experience dei consumatori, e nuove e più efficienti possibilità di gestione dei prodotti e dei processi. Serve un ERP per alimentare di nuova generazione, integrato con una soluzione di Product Lifecycle Management, di BI e di performance management.
Il punto è che in questo settore serve uno strumento in grado di controllare in modo efficace ed efficiente tutte le fasi di un ciclo produttivo che può prevedere l’utilizzo di materie prime, semilavorati e prodotti altamente deperibili e/o a rischio contaminazione, che agevoli il pieno rispetto dei principi e i requisiti generali della legislazione alimentare, la cosiddetta food law CE 178/2002 e di tutte le norme di sicurezza del settore agroalimentare, nonché la complaiance con le singole normative dei vari paesi.
I principali vantaggi di adottare un ERP alimentare su misura sono:
Qualcuno dice che l’ingrediente segreto da mettere in un piatto sia l’amore. Non sappiamo se sia davvero così: di certo c’è che un atto d’amore verso una azienda del mondo food and beverage (oltre che un ottimo investimento) è quello di dotarla di soluzioni ERP per alimentare e PLM specifiche per il proprio business che agevolerà la crescita futura dell’azienda.