Cos'è il Product Lifecycle Management e come supporta le vendite

Il product lifecycle management (acronimo di PLM), ovvero l’approccio strategico alla gestione del ciclo di vita di un prodotto, è sempre stato considerato come un metodo per migliorare la qualità e l’efficienza produttiva di un’azienda, specie di quelle che operano in ambito industriale.

Tutto corretto. Ma è davvero solo così? O forse il product lifecycle management va osservato da una prospettiva un po’ più ampia per comprenderne tutti i benefici?

Parlare di PLM come strumento a supporto delle vendite non è un tabù. Anzi. E nelle prossime righe scopriremo perché.


L’importanza del product lifecycle management

Che cosa è un PLM? Potremmo definirlo come una sorta di “rivoluzione” nella gestione dei diversi processi tecnico-economici coinvolti nel ciclo di vita di un prodotto che diventano efficienti e integrati a livelli mai registrati prima.

La gestione del ciclo di vita del prodotto è un approccio nuovo e strategico per la gestione delle informazioni, dei processi e delle risorse a supporto del ciclo di vita di prodotti e servizi.

Un PLM ha in comune con un ERP la capacità di migliorare la collaborazione tra i vari reparti/settori, attraverso un approccio e una condivisione di informazioni cross-funzionale ma, rispetto alle soluzioni gestionali, ha in più la possibilità di tenere sempre sotto controllo tutte le informazioni di prodotto (dalla fase di ideazione alla consegna, passando ovviamente per tutte le fasi di lavorazione). In estrema sintesi possiamo dire che offre:

  • Piena visibilità in tempo reale su dati e modifiche dei prodotti.
  • Migliore conformità agli standard di riferimento.
  • Maggiore qualità del prodotto.

Cosa può fare un software di product lifecycle management


In fondo, come diceva Kaoru Ishikawa, autore del celebre diagramma omonimo: “Il controllo della qualità è destinato al fallimento se consiste semplicemente in una manciata di persone che studiano i principi della statistica, rintanati in un angolo dell'azienda”. Bisogna andare oltre. Un buon software di product lifecycle mangement, monitorando il portafoglio progetti di sviluppo prodotto, genera dati per offrire al management aziendale tutti le informazioni necessarie a prendere le migliori decisioni strategiche. Le scelte giuste, al momento giusto.

Proprio così: perché consentendo di monitorare lo sviluppo di nuovi prodotti in tutti gli stati di avanzamento, un software di product lifecycle management è in grado di fornire indici di performance (KPI) fondamentali per stabilire il ritorno sull’investimento di ogni prodotto.


In che modo il product lifecycle management supporta le vendite

All’inizio di questo articolo abbiamo affermato che il product lifecycle management aumenta le vendite. Ed è arrivato il momento di scoprire in che modo ci riesce. In parte, gli aspetti che abbiamo già toccato rappresentano un supporto importante, seppur indiretto, al reparto vendite.

Ma c’è di più. Perché il product lifecycle management permette di aumentare le vendite e la fedeltà dei clienti e/o consumatori, creando prodotti che il nostro target desidera, con la coerenza e la qualità che si aspettano.

Software di product lifecycle management e time to market

E poi c’è la questione del time to market.

Sappiamo bene che il time to market rappresenta da sempre una criticità per tantissime aziende che hanno bisogno di ridurre i tempi per la commercializzazione del prodotto e, per fare questo, hanno bisogno di rendere la propria catena del valore più efficiente e snella, automatizzando e ottimizzando il più possibile ogni passaggio. E il PLM fa proprio questo riducendo tempi e costi di:

  • Progettazione.
  • Prototipazione.
  • Campionatura.
  • Lavorazione e produzione.
  • Consegna.

Il punto è che ogni persona coinvolta in questi processi, dal progettista concettuale ai clienti finali, può beneficiare degli effetti del product lifecycle management, anche la forza vendita.


Un’ultima curiosità sul PLM

Oggi quando si parla di product lifecycle management ci si riferisce ai software e alle soluzioni informatiche innovative che permettono di gestire e monitorare i processi di produzione aziendali. In realtà, questo acronimo non è nato di recente ma risale a circa quarant’anni fa quando, a cavallo tra gli anni ‘70 e ‘80 del Novecento, fu utilizzato in ambito ingegneristico (negli studi di compatibilità ambientale) per indicare la necessità di progettare e realizzare un determinato bene nel rispetto dell’ambiente, considerando tutte le fasi del suo ciclo di vita, fino al suo recupero o alla sua dismissione.


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