Rendere efficiente lo stoccaggio degli alimenti in 3 mosse

Altro che fermi sugli scaffali in magazzino, lo stoccaggio degli alimenti non è una “formalità” del processo logistico ma un’operazione che non è esagerato definire decisiva per le aziende del settore food and beverage.

Il perché è semplice da intuire: al contrario di altre merci, i prodotti alimentari hanno bisogno di fattori ambientali, igienici e tecnici che ne garantiscano la conservazione ideale come vedremo in modo più approfondito nelle prossime righe. Sia per mantenerne inalterate le caratteristiche qualitative sia per tutelare la salute dei consumatori. Senza contare, ovviamente, il loro impatto sul riapprovvigionamento e su tutto il processo produttivo in generale.


Una premessa fondamentale

Partiamo da una considerazione ovvia ma fondamentale: i prodotti alimentari devono essere stoccati in aree dedicate e non a contatto con altri prodotti che potrebbero contaminarli, danneggiarli o causarne il deterioramento.

Questo significa che i pavimenti del magazzino devono essere trattati con materiali idonei e lavabili e che deve esserci un giusto equilibrio tra luce naturale e artificiale nonché un processo di areazione degli ambienti che mantenga sotto controllo temperatura e livelli di umidità. Allo stesso modo, gli scaffali devono essere resistenti alla corrosione e facilmente lavabili.


I pericoli nello stoccaggio degli alimenti

Come abbiamo appena detto, lo stoccaggio dei prodotti alimentari è un fattore critico per le aziende del settore. I pericoli più insidiosi sono:

  • Condizioni ambientali non idonee per temperatura e/o livelli di umidità
  • Rischi di cross contamination
  • Rottura degli imballi
  • Movimentazione scorretta o poco efficiente
  • Infestazioni di insetti o roditori

 

Ma come si possono prevenire questi pericoli? Le chiavi stanno sempre nell’applicazione delle norme di corretta prassi igienica, nell’addestramento del personale e nell’esecuzione di ispezioni interne periodiche.

Tuttavia, uno stoccaggio ideale degli alimenti non è solo un modo per superare i controlli e rispondere agli standard qualitativi imposti dalle norme europee o dal sistema HACCP bensì un processo che influenza l’efficienza e la produttività aziendale.

Per questo non può essere lasciato solo alla cura degli operatori che lavorano in magazzino ma si tratta di un processo da governare e standardizzare attraverso una soluzione informatica che supporti l’azienda nell’attuare sempre le best practices.

Vediamo allora come rendere efficiente lo stoccaggio degli alimenti in tre mosse.

  • Identificare rapidamente i prodotti corretti
  • Ottimizzare gli spazi a disposizione
  • Razionalizzare i percorsi di movimentazione

 

Identificare rapidamente i prodotti corretti

Nel settore agroalimentare identificare i prodotti corretti non significa solo prelevare dagli scaffali gli articoli giusti in base all’ordine del cliente, ma anche quelli con la scadenza più ravvicinata di modo da evitare di ritrovarsi con materie scadute e inutilizzabili. Ecco perché una volta stoccato o prelevato un determinato prodotto, è necessario un sistema che aggiorni in tempo reale sia la disponibilità di quell’articolo a stock che la scadenza dei vari lotti.


Razionalizzare i percorsi di movimentazione

Proprio per mantenere inalterate le caratteristiche qualitative e la salubrità dei prodotti, è importante che le merci non debbano restare a lungo sopra i bancali o che possano entrare in contatto con altre materie prime o semilavorati ma vengano stoccate rapidamente e, allo stesso modo, vegano prelevate altrettanto rapidamente.

Ecco perché individuare i percorsi di movimentazione più adeguati consente di stoccare e prelevare prodotti alimentari nel miglior modo possibile.


Ottimizzare gli spazi a disposizione

Come abbiamo visto, i magazzini delle aziende del mondo food and beverage devono osservare rigidi parametri igienici sanitari. Ma organizzare uno stock significa anche considerare gli indici di rotazione e altri aspetti tecnici.

Non è un caso che lo studio del modello di allocazione dei prodotti in base ai percorsi degli operatori sia uno dei metodi più efficaci per risparmiare tempo e aumentare la produttività.


La risposta è la tecnologia RFID

Adesso che abbiamo visto quali sono le tre mosse fondamentali per rendere efficiente lo stoccaggio degli alimenti, analizziamo come riuscirci. La risposta è tutta o quasi nella tecnologia Rfid.

La Radio Frequency Identification è un sistema di identificazione attraverso radiofrequenza, ovvero una tecnologia in grado di memorizzare in maniera autonoma dati e informazioni su qualsiasi oggetto.

Questo permette agli operatori attraverso reader o dispositivi wereable di acquisire in tempo reale informazioni su un prodotto (scadenza, origine, lotto, posizione in magazzino…). Inizialmente sfruttati come strumenti per semplificare l’inventario, le etichette RFID sono diventate essenziali anche nella fase di stoccaggio. Questa tecnologia, infatti, permette di tenere traccia di tutte le merci che escono da un magazzino, se correttamente etichettate.

Ma per tenere davvero sotto controllo il magazzino, consentendo una gestione efficace dei processi di approvvigionamento, stoccaggio e consegna, la tecnologia RFID deve essere integrata all’interno di un sistema ERP che permetta di stoccare, prelevare e movimentare ogni prodotto secondo modelli predefiniti che evitino l’out of stock.

Questo significa che il “gestionale” deve essere dotato di un sistema di warehouse management con tecnologia RFID o, al limite, deve essere in grado di “dialogare” con device di terze parti, anche se la prima opzione è evidentemente quella più comoda, vantaggiosa e funzionale.

Insomma: solo un ERP in grado di gestire tag RFID permette di gestire correttamente tutte e tre le mosse (e non solo) che rendono efficiente lo stoccaggio degli alimenti.


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