JD Edwards roadmap: quale futuro per l'ERP di Oracle
Per l’ERP di Oracle, JD Edwards Enterprise One 9.2, la roadmap è ancora lunga, articolata e foriera di interessanti sviluppi. Sono stati infatti confermati almeno fino al 2032 aggiornamenti, supporto e interventi sulla JD Edwards Enterprise One 9.2, l’ultima release del gestionale. Anche in futuro, dunque, si potrà contare su questo potente software di gestione aziendale. Un costante lavoro di ricerca e sviluppo, infatti, promette di mantenerne gli elevati standard di qualità.
Nella roadmap delineata per JD Edwards compaiono quelli che già sono gli highlights del sistema, dall’impiego dell’RPA all’attenzione alla UX. Inoltre, e forse inevitabilmente, il JD Edwards dei prossimi anni sarà sempre più cloud-oriented, grazie al perfezionamento dell’integrazione con la OCI (Oracle Cloud Infrastructure). L’intento è quello di fare di JD Edwards il fulcro di un ecosistema aziendale aperto, agile e sempre più performante.
Di seguito, allora, consideriamo tre elementi fondamentali tecnologici su cui si articola la roadmap JD Edwards, parlando di:
- Robotic Process Automation
- User Experience
- Cloud
1. Robotic Process Automation
Da sempre il fiore all’occhiello di JD Edwards, la RPA rimarrà oggetto del lavoro degli sviluppatori anche nei prossimi anni. L’applicazione delle automazioni di sistema continuerà a fare del gestionale di Oracle uno dei meno time-consuming nel suo campo, con la possibilità di delegare ai robot porzioni importanti delle attività.
JD Edwards potenzierà ulteriormente, in questo senso, un suo tool chiave ovvero l’Orchestrator. Questo motore di automazione già oggi può essere istruito per svolgere in autonomia determinate operazioni, in particolare quelle più laboriose e ripetitive. In questo modo produce un efficientamento dei workflow aziendali, libera risorse preziose e permette agli operatori di svolgere compiti a più elevato valore aggiunto.
Per il futuro, Oracle intende potenziare l’automazione anche nel campo della Embedded Analytics, puntando a facilitare il lavoro di elaborazione, estrazione e interpretazione di dati e statistiche. Il concetto di fondo è sempre quello della cost-effectiveness, che qui significa evitare sprechi e semplificare il compito degli analisti.
Un forte acceleratore di sviluppo è in questo senso l’impiego del Machine Learning: renderà infatti JD Edwards ancora più intelligente e autonomo nell’esecuzione dei compiti di data mining.
2. User Experience
Sempre grazie all’impiego di automazioni di sistema, Oracle mira a rendere JD Edwards un gestionale a elevato coefficiente di usabilità. Anche qui, si punta a mantenere una caratteristica vincente del sistema, da sempre attento ai temi che riguardano la UX.
La roadmap pensata per JD Edwards punta a un’interfaccia sempre più semplice e personalizzabile, nella quale la RPA interviene anche come guida virtuale. Il fulcro di questo sforzo è il potenziamento della JD Edwards UX One, uno strumento interno all’ERP pensato per agevolare la configurazione dell’interfaccia in funzione del ruolo aziendale e dei compiti da svolgere.
Grazie a questa opzione e a un design centrato sul principio dell’Alert, Analyze, Act, il lavoro degli operatori viene ulteriormente snellito. Sarà più facile infatti, dall’interfaccia utente di JD Edwards, accedere alle funzionalità del sistema e usare gli strumenti necessari a svolgere i propri compiti.
La roadmap di JD Edwards punta insomma a mantenere la leadership di questo software sugli aspetti della semplicità d’uso e rapidità di esecuzione. Quella rapidità che permette al gestionale di completare una procedura con un numero di clic pari a un terzo rispetto a quanto possibile con i suoi competitors.
La semplicità d’uso viene mantenuta anche nelle operazioni più complesse, come la messa a punto di funzionalità ad hoc o applicazioni. Nella roadmap JD Edwards, infatti, si segnala un impegno a potenziare ulteriormente lo sviluppo di tali funzionalità in modalità no-code.
3. Cloud
Un altro possibile game changer per la JD Edwards roadmap: l’integrazione con l’infrastruttura cloud di Oracle. È anche in un certo senso un passaggio obbligato, visto che il cloud è ormai l’ambiente di elezione degli ecosistemi aziendali.
Oracle punta a costruire, anche grazie al contributo dell’Orchestrator, un’integrazione sempre più salda e frictionless con la sua Oracle Cloud Infrastructure. Il collegamento tra JD Edwards e OCI consentirà di allacciare il gestionale a una pluralità di funzioni e strumenti aggiuntivi così da espanderne il raggio d’azione.
L’integrazione permette già oggi di:
- ottenere dati in real-time su prezzi e costi;
- sincronizzare policies e procedure con quelle in vigore in Paesi stranieri;
- favorire il passaggio di informazioni e comunicazioni anche all’esterno del perimetro aziendale.
Tutto ciò, naturalmente, con le necessarie garanzie di compliance a livello di sicurezza, privacy e business continuity che sono proprie del cloud di Oracle.
JD Edwards roadmap: supporto e assistenza
Per prepararsi al prossimo futuro, e restare sincronizzati con l’evoluzione del proprio sistema gestionale, è utile affidarsi a un partner qualificato. Un system integrator che possa seguire l’evoluzione del gestionale Oracle e favorire l’assimilazione delle novità nell’infrastruttura aziendale.
In questo senso Sinfo One, partner certificato di Oracle JD Edwards, supporta tanto progetti di migrazione al nuovo da versioni precedenti del sistema, quanto interventi di personalizzazione per allineare le funzionalità disponibili con le effettive esigenze aziendali. Con gli anni e l’esperienza, inoltre, è stata affinata una procedura che consente di eseguire tali progetti in tempi ridotti e con risultati ottimali.
Se, dunque, JD Edwards si candida a rimanere uno dei prodotti di punta di Oracle ancora per diversi anni, Sinfo One può seguirne la roadmap di sviluppo e armonizzarla nella concreta realtà dell’azienda cliente.