Gestire il ciclo di vita di un prodotto: 5 motivi per scegliere un PLM

Controllare l’intero ciclo di vita di un prodotto, per chi tale prodotto lo realizza, è fondamentale.

Questo per due esigenze convergenti: 

 

  1. competere per conquistare consumatori sempre più esigenti, e organizzare di conseguenza catene del valore di complessità crescente ed estensione spesso sovranazionale; 
  2. gestire il prodotto dall’idea allo scaffale, attuando procedure trasparenti che considerino l’impatto economico, sociale e ambientale di ciò che viene messo in commercio. 

Per conciliare le due esigenze, un sistema di Product Lifecycle Management (PLM) for process è lo strumento ideale. Consente infatti di controllare end-to-end ogni variabile del ciclo di vita di un prodotto, garantendo l’efficienza come la trasparenza dei processi produttivi.  

Dalla fase di ideazione a quelle di realizzazione e messa in commercio, così, un software PLM accompagna by design l’intero sforzo realizzativo aziendale, favorendo la creazione di portafogli prodotto: 

  • allineati alla domanda reale o potenziale del mercato;  
  • economici, nel senso della cost-efficiency e della riduzione di ogni voce di spesa non necessaria; 
  • trasparenti, perché monitorati in ogni componente o dettaglio.  

Un PLM efficienta tanto la produzione dell’esistente quanto lo sviluppo del nuovo, in quest’ultimo caso favorendo attività di R&S più a fuoco e meglio allineate tanto alla richiesta di mercato quanto alle possibilità dell’azienda. La fase ideativa si allinea più compiutamente ai risultati finali, e si riducono assieme al time-to-market anche le più frequenti criticità legate all’esecuzione di formulazioni complesse.  

Monitorando l’intero ciclo di vita di un prodotto, poi, un PLM abilita strategie a minore impatto ambientale. Questo perché, tra le altre cose: 

  • favorisce processi produttivi a minor consumo energetico; 
  • aiuta a testare la sostenibilità di ingredienti e ricette; 
  • agevola la compliance rispetto ai disciplinari e alle normative.  

Dopo questo breve excursus generale sui benefici legati all’adozione di un PLM, proviamo di seguito a specificarne meglio la portata. Consideriamo, in particolare, 5 elementi chiave che possono aiutare un’azienda a fare un salto di qualità nella gestione del ciclo di vita dei propri prodotti.  

Tale salto di qualità, va detto, riesce davvero solo se si riesce a integrare coerentemente, magari con l’aiuto di un system integrator qualificato, la soluzione di Product Lifecycle Management nella propria infrastruttura gestionale. 

 

1. Riduzione time-to-market 

Il primo, e più evidente, beneficio che porta in dote un PLM è quello di un’accelerazione dei tempi di messa in produzione e commercializzazione 

Una soluzione di lifecycle management, del resto, è pensata espressamente per questo. Fine ideale di un PLM è, cioè, fare da “cinghia di trasmissione” di tutte le informazioni legate a un prodotto e al suo processo produttivo, a partire dalla sua fase ideativa. 

Favorendo un’analisi minuziosa di tutte le variabili legate alla ricetta, un PLM for process può velocizzare i processi decisionali già a monte della produzione. Dall’esame del mercato di riferimento alla valutazione di costi e disponibilità delle materie prime da impiegare, le informazioni orientano una pianificazione strategica più a fuoco e dagli esiti in qualche modo prevedibili.  

Il processo produttivo vero e proprio risulta così più agevole da gestire, ed è possibile velocizzarne l’esecuzione. Il risultato sono, appunto, stime attendibili sui risultati che è lecito attendersi e soprattutto tempistiche più rapide per l’immissione sul mercato di nuovi prodotti. Tempistiche che possono ridursi, secondo alcune statistiche, addirittura del 75% rispetto allo standard. 

 

2. Monitoraggio end-to-end 

Proprio perché funziona come strumento di gestione completa del ciclo di vita prodotto, un PLM riesce a garantire nel lungo termine il mantenimento processi dinamici oltre che trasparenti. Il monitoraggio minuzioso delle variabili in gioco, infatti, permette anche di modificare rapidamente i piani al variare del quadro di riferimento.  

Un PLM tiene sotto controllo, da questo punto di vista, tutti i passaggi chiave di un processo produttivo. A partire dalla definizione della lista ingredienti, passando per il controllo delle conformità nei diversi step realizzativi, per finire con la condivisione dei dati salienti con gli altri elementi dell’infrastruttura gestionale come l’ERP. Ciò consente, tra le altre cose, di assicurare uniformità e precisione nella realizzazione di una ricetta anche quando l’organizzazione della produzione è complessa o l’articolazione territoriale è estesa.  

Ancora, attraverso questo monitoraggio minuzioso un PLM può favorire processi closed-loop, a minore impatto ambientale. Si favoriscono così buone pratiche di economia circolare o, comunque, si riescono a definire workflow più intelligenti e sostenibili.  

 

3. Efficientamento risorse  

Anche dal punto di vista dell’utilizzo di materiali e risorse, un PLM può essere un game changer per un’azienda. Già in fase di ideazione, infatti, il software definisce un quadro preciso dei costi di un prodotto, della disponibilità di materie prime, delle possibilità realizzative dei propri stabilimenti. Informazioni preziose per valutare la fattibilità o meno di determinati prodotti.  

Ancora migliore è la situazione quando questa analisi, come accade nei PLM più performanti, viene agevolata da simulazioni di scenario di tipo predittivo. Analisi di questo tipo aiutano a comparare più opzioni realizzative e trovare quindi quella più efficiente nel rapporto costi-benefici. Secondo McKinsey, l’adozione di strumenti di simulazione digitale può aumentare del 10% la redditività e fino al 25% la qualità dei prodotti realizzati.  

Un PLM diventa poi un valore aggiunto anche per il supply chain management, perché definisce con più esattezza le esigenze in termini di approvvigionamenti e necessità di materie prime, consentendo un elevato livello di standardizzazione ed efficientamento del procurement. 

 

4. Innovazione di prodotto 

L’efficienza di un PLM si manifesta con particolare evidenza in ambito R&S. Le attività di ricerca e sviluppo vengono infatti facilitate dalla disponibilità di una piattaforma collaborativa qual è appunto un PLM.  

Da un punto di vista pratico, una soluzione del genere aiuta così a lavorare più efficacemente allo sviluppo di nuovi prodotti, utilizzando una single source of truth in cui condividere dati e processi. Anziché scambiare mail o utilizzare soluzioni di varia natura per lavorare sui file di progetto il team di R&S può allora operare più speditamente e con migliori risultati.  

Inoltre, un PLM può mettere a disposizione di chi si occupa della progettazione di nuovi prodotti più fonti di dati eterogenei. In primis, quelli che arrivano da altri dipartimenti (per esempio quelli di vendita). Si riescono in questo modo ad analizzare meglio le performance dei prodotti, o la richiesta del mercato, e ciò aiuta a capire dove dirigere i propri sforzi. 

 

5. Garanzie di conformità 

Un altro punto di forza di una soluzione PLM è infine la gestione delle compliance, particolarmente critica in un settore, quale quello alimentare a elevato tasso regolatorio e con normative rigide per un verso, in continua evoluzione per l’altro. Se si produce anche per mercati esteri, poi, questa complessità aumenta e il quadro varia sensibilmente da Paese a Paese.  

Mettere in commercio prodotti in regola con tutti gli adempimenti diventa allora un obiettivo non semplice da raggiungere, e un PLM può risultare un valido alleato. In primo luogo, perché controlla l’aderenza del prodotto in tutte le fasi del processo produttivo a quanto prescritto nelle ricette. In secondo luogo, perché tiene traccia di prescrizioni e normative da seguire e ne può registrare automaticamente le variazioni. Ciò consente di eseguire step di verifica e controllo diversificati, oltre che costantemente aggiornati.  

Un software di Product Lifecycle Management, così, previene gli inconvenienti principali legati alla mancata conformità di prodotto, dalle sanzioni al ritiro dal commercio. Inoltre, aiuta a circoscrivere il danno, per così dire, nel momento in cui qualche inconveniente effettivamente si verifica. Se un prodotto non conforme viene messo in commercio, infatti, le informazioni registrate dal PLM, integrate ai dati di supply chain, aiutano a capire il problema e individuare le partite di prodotto effettivamente coinvolte.   

 

Conclusioni 

Quelli elencati sopra sono solo alcuni highlights di una soluzione di PLM for process. Dimostrano quanto può essere utile uno strumento del genere per assicurare una gestione coerente del ciclo di vita di prodotto. Dall’idea allo scaffale, un software di Product Lifecycle Management segue infatti tutte le fasi di una produzione, rispondendo a quello che è un requisito sempre più centrale per garantire il successo di un’attività produttiva.  

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