In un mondo 4.0 tutto è influenzato dalle nuove tecnologie, anche la tracciabilità alimentare: usare il giusto software comporta grandi vantaggi per l'azienda. La filiera agroalimentare è monitorata grazie a nuovi processi digitali che tracciano ogni passaggio - diretto o intermedio - con cui i prodotti, dalla semina alla raccolta ai processi di trasformazione, arrivano alla tavola del consumatore.
Tutto, in modo semplice e intuitivo, controllato e garantito. L'innovazione digitale ha permesso di semplificare il percorso della tracciabilità alimentare e ormai le informazioni sono consultabili anche con una semplice App.
Ma quando si parla di tracciabilità alimentare, non si parla solo di sicurezza e qualità degli alimenti per il consumatore finale, ma anche di un processo che offre vantaggi per il mondo imprenditoriale e influenza il business in diversi ambiti, garantendo qualità e provenienza, ma anche offrendo considerevoli vantaggi economici.
Utilizzare un software per la tracciabilità alimentare è facile: significa individuare digitalmente la strada che un alimento fa, dalla messa a dimora dei semi nel terreno sino al suo arrivo nello scaffale del supermercato.
Gli impatti dell’innovazione digitale - dei processi digitali, infrastrutturali, applicativi, hardware e software - nei diversi contesti dell’agroalimentare sono una realtà. Insomma, l'Agricoltura 4.0 è alla portata di tutti, ivi compreso il consumatore che, banalmente con una semplice App e un clic, può leggere l'etichetta dei prodotti e avere sul proprio smartphone ogni dettaglio sui passaggi della filiera.
Il mondo agroalimentare e l'innovazione digitale possano camminare lungo la stessa strada. Questa opportunità delinea molteplici vantaggi per tutti: consumatori, produttori e rivenditori.
Ad esempio il vantaggio di monitorare la qualità e garantire anche la sicurezza della filiera alimentare diventando conseguentemente un'azione valida a 360 gradi, anche quale deterrente alle frodi alimentari.
Da un punto di vista imprenditoriale la digitalizzazione ha permesso di utilizzare la tracciabilità alimentare quale strumento performante per ottenere maggiori risultati nel proprio business e ottimizzare i costi.
I processi tecnologici per la tracciabilità alimentare sono anche funzionali a garantire la qualità impareggiabile del Made in Italy - tutto a vantaggio di una maggiore competitività delle aziende anche nello scenario internazionale.
I vantaggi della tracciabilità alimentare non si fermano alle mere pianificazioni aziendali o alle decisioni per vincere la concorrenza, perché investire in una digitalizzazione che garantisca la tracciabilità alimentare porta anche dei veri e propri benefici finanziari.
I benefici associati alla tracciabilità alimentare non sono solo ipotesi, ma evidenze risultanti da studi dedicati da parte di organismi che a vario livello s'interessano di valutare i vantaggi della digitalizzazione nella filiera agroalimentare.
Tra questi l'Osservatorio Smart AgriFood, che si occupa dello studio e dell'analisi degli impatti dell’innovazione digitale nella produzione primaria e nella tracciabilità di filiera in Italia. L'Osservatorio ha studiato più di 300 offerte da 115 realtà imprenditoriali.
Dagli studi e trend evidenziati, spicca la rilevanza dei dati in agricoltura:
È emerso che il 38% delle aziende che hanno implementato soluzioni digitali di tracciabilità alimentare (e rintracciabilità) ha migliorato l'efficacia del processo stesso e il 32% l'efficienza riducendone costi e tempi. Inoltre, una maggiore efficienza della Food Supply chain è stata riscontrata dal 42% delle aziende e non mancano benefici legati ai maggiori ricavi, riscontrati nel 14% dei casi mappati.
(Fonte: Osservatorio Smart AgriFood)
La tracciabilità degli alimenti non è un tema nuovo per le aziende che operano all’interno dell’Unione Europea. L’obbligo, infatti, è stato stabilito dal Regolamento Europeo 178/2002, recepito su tutto il territorio a partire dal primo gennaio 2005. Coinvolge sia le aziende del settore alimentare propriamente detto, sia i produttori di mangimi, obbligandoli a implementare, appunto, un sistema di tracciabilità di tutti i prodotti, dai mangimi agli animali passando per ogni tipo di prodotto destinato alla produzione di alimenti.
Tale tracciamento deve avvenire dalla produzione alla distribuzione, in modo da permettere al consumatore finale di conoscere non solo il processo produttivo, ma anche la storia e l’origine di tutti i prodotti, finali o intermedi, che vi hanno partecipato.
Lo scopo della norma non è esclusivamente informativo, ma ha ragioni di tutela della salute pubblica. Permette, infatti, di intervenire tempestivamente ritirando o richiamando i prodotti (e gli eventuali derivati) dal mercato in caso di rischi igienico-sanitari.
In Italia, la mancata applicazione del regolamento sulla tracciabilità alimentare comporta una “sanzione amministrativa pecuniaria da 750 a 4.500”. Tale sanzione è applicata con un importante criterio: “Salvo che il fatto costituisca reato”. In altre parole, le eventuali conseguenze della trasgressione non si esauriscono con il pagamento della sanzione.
La tracciabilità alimentare, come dicevamo, si realizza tramite le nuove tecnologie che permettono di monitorare e controllare tutti i passaggi della filiera. Uno degli strumenti che interviene in aiuto per eseguire digitalmente questa attività è la blockchain. Si tratta di un registro digitale che come i vecchi registri di un tempo rileva le operazioni, i passaggi, gli intermediari, i produttori, gli agricoltori e tutti gli stakeholder attivi che prendono parte alla filiera agroalimentare e alla catena che poi commercializza i prodotti.
La blockchain sono dei registri 4.0, dunque, in cui sono annotate, custoditi e archiviati dei dati necessari alla tracciabilità alimentare ovvero tutte quelle informazioni che permettono di individuare i passaggi della filiera agroalimentare. Detti dati possono da un lato essere fonte d'informazione, dall'altro essere "certi" in quanto debitamente archiviati.
Sotto un profilo più tecnico la blockchain è una particolare tecnologia di registro distribuito, identificato dall'acronimo DLT, in cui mediante la condivisione di archivi (Database) gli scambi e le informazioni sono automaticamente e puntualmente registrati, con sicurezza e in modo permanente, senza la necessità di avvalersi di intermediari che prendano "nota" dei vari passaggi. Pertanto, la tracciabilità alimentare è garantita, tutto è rilevato e documentato senza l'ausilio di terzi e, dunque, indipendentemente dall'affidabilità degli attori coinvolti, bensì certi che digitalmente tutto è monitorato.
La sfida delle nuove tecnologie per la tracciabilità alimentare è una grande opportunità sia per l'imprenditoria, che per tutto il comparto agroalimentare, vitivinicolo e così via.
Secondo il Rapporto FAO2018, le tecnologie di registri distribuiti forniscono un’opportunità unica per il settore agricolo .
La tracciabilità alimentare - ottenuta grazie ai registri digitali - dunque, è un'occasione per essere performanti sotto diversi profili. Oggi, questo è una consapevolezza a livello internazionale, sia delle aziende che dei governi. In Italia, sono state introdotte anche recenti norme mirate a favorire e controllare la tracciabilità alimentare tramite tecnologie e processi di digitalizzazione. Nel decreto-legge semplificazione (DL 135/2018) vi sono nuove norme proprio a favore della tracciabilità alimentare e, nello specifico, sulle tecnologie basate su registri distribuiti e smart contracts. È stato anche istituito, presso il Mise, un tavolo di esperti per definire una strategia nazionale sulla blockchain e molto altro.
Tutto non solo a riprova dell'importanza di questo strumento, ma anche per validare che la tracciabilità alimentare 4.0 è un’esigenza del mercato globale, poiché consente di salvaguardare le eccellenze italiane e massimizzare i risultati anche in termini di competitività.