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PaaS SaaS IaaS: quali sono le differenze quando si parla di ERP

Scritto da Sinfo One | 06 ottobre 2022

Cosa accomuna i 3 acronimi PaaS SaaS IaaS? In sintesi, il concetto di as-a-service.

Questo si può interpretare come una terziarizzazione degli asset tecnologici aziendali, che vengono fruiti attraverso un provider invece che appartenere materialmente all’azienda.

Le differenti declinazioni del concetto di as-a-service coprono ormai una gamma amplissima di strumenti e risorse, tanto che da qualche tempo è in voga un nuovo acronimo: XaaS. Una sigla che sta per “everything-as-a-service” e che identifica un’economia in forte crescita: secondo alcune stime il suo volume di affari globale supererà i 2.300 triliardi di dollari nel 2029.

Dalle piattaforme di sviluppo app alle risorse computazionali, lo storage di dati e non solo, gli strumenti di produttività da ufficio e quelli di intrattenimento: nell’economia as-a-service tutto viene in sostanza affittato anziché acquistato e posseduto una volta per tutte.

È un sistema che offre notevoli benefici (e qualche problema) anche quando viene applicato al mondo dei software di gestione. Per gli ERP, in particolare: qui la migrazione al cloud e quindi la fruizione as-a-service degli applicativi è un fenomeno che, secondo uno studio di Vantage Market Research, avrà un tasso di crescita annuale di circa il 17% nel periodo 2022-2028.

Quali sono dunque le modalità di applicazione del paradigma as-a-service all’ambito ERP, e quali le differenze tra i modelli PaaS IaaS SaaS? 


PaaS SaaS IaaS: il significato

Per capire meglio il rapporto tra ERP e fruizione as-a-service, è bene prima capire a cosa corrispondono gli acronimi PaaS IaaS SaaS. Le sigle identificano infatti differenti modalità di erogazione di strumenti e servizi da parte di un provider. Nello specifico:

  • in un sistema PaaS (Platform as a Service) il provider mette a disposizione un framework di sviluppo, una piattaforma appunto, in cui l’azienda cliente può realizzare, testare e lanciare applicazioni;
  • nel modello IaaS (Infrastructure as a Service) il provider eroga invece risorse computazionali e infrastrutturali, come server, spazi di archiviazione e connessioni, di cui l’azienda cliente può servirsi per archiviare o elaborare dati, oppure per usare i suoi strumenti di lavoro e gestione;
  • con il SaaS (Software as a Service), infine, il provider offre un applicativo già pronto all’uso all’azienda cliente, che ne utilizzerà le funzionalità secondo le proprie esigenze.

In sintesi, un provider offre con questi tre modelli forme differenti di noleggio di strumenti e risorse, accessibili tipicamente dietro pagamento di un canone. I benefici sono evidenti per le aziende clienti, che possono utilizzare le risorse di cui hanno bisogno senza preoccuparsi di installare software, settare infrastrutture o acquistare hardware. Il modello di consumo tipico di una risorsa as-a-service è quello pay-as-you-go, e offre flessibilità, scalabilità e, generalmente, costi più contenuti a chi vi accede.

D’altra parte, chi utilizza un asset nel formato PaaS IaaS o SaaS delega al provider parte del controllo su di esso. Ciò significa che per esempio è il provider che garantisce il corretto funzionamento della risorsa, la sicurezza dei dati e la compliance con gli standard di utilizzo.

Questo può essere un plus per alcuni, una criticità per altri, che per esempio devono dipendere dal provider per effettuare modifiche o integrare elementi. In particolare per quanto riguarda il SaaS, allora, può succedere che il software erogato non corrisponda pienamente alle esigenze di gestione dell’azienda cliente e che, però, non sia possibile personalizzarlo a dovere.


Come un ERP si relaziona ai tre modelli

Data questa sommaria descrizione dei modelli PaaS IaaS SaaS, dove si colloca l’ERP?

In diversi casi, all’interno del modello SaaS. Un sistema di Enterprise Resource Planning è in effetti un applicativo di gestione, e la sua distribuzione as-a-service offre indubbi benefici. Ciò è vero in particolare per chi cerca una soluzione standard e pronta all’uso.

La gestione di un ERP, d’altra parte, coinvolge spesso anche gli altri due modelli fin qui visti. In particolare quando l’azienda cliente ha bisogno di un modello più strutturato di gestione, deve infatti espandere le funzionalità offerte dagli applicativi standard.

Per esempio, in infrastrutture aziendali più complesse, o quando si vuole migrare al cloud un sistema ERP già in uso, si può ricorrere a risorse in IaaS per ottenere spazio di archiviazione e risorse virtuali su cui far “girare” l’applicativo. Anche in questo caso, l’ERP ne guadagna in flessibilità, efficienza e scalabilità.

Ancora più frequente, forse, è il ricorso a un sistema ibrido in cui si combinano risorse PaaS IaaS e SaaS. La fruizione di determinate tecnologie in PaaS può servire per esempio a mettere a punto e poi lanciare un sistema proprietario di Enterprise Resource Planning, ma anche in altre situazioni. Più in generale, la coesistenza di funzioni tipiche dell’ERP e tecnologie avanzate accessibili in PaaS, e l’adozione di un’architettura ibrida IaaS/PaaS, rendono l’infrastruttura gestionale molto più flessibile e adeguata agli obiettivi di un’azienda.

Come si può notare da questo breve excursus, l’accesso ai tre modelli di erogazione as-a-service, nel caso di un ERP, viene declinato in funzione della complessità delle esigenze. Se infatti un ERP fruibile come SaaS è uno strumento ideale per startup e piccole aziende con scarsa complessità organizzativa in virtù della semplicità d’uso e settaggio, l’utilizzo di risorse in IaaS o PaaS può meglio soddisfare le necessità di aziende più strutturate e che per questo hanno maggiori esigenze di personalizzazione dei sistemi di gestione aziendale.