Un esempio di digitalizzazione che ha portato a una maggiore flessibilità produttiva e a performance migliori è quello di Mora. L’azienda, che ha sede a Fornovo di Taro (Parma), è specializzata nella produzione di carrelli elevatori elettrici, termici e speciali e si rivolge a una clientela che spazia in diversi settori, tra cui siderurgico, automotive, legno e carta.
Nel 2021, affiancata da Sinfo One, di cui è cliente da trentacinque anni, Mora ha adottato la radiofrequenza (RFID - Radio Frequency IDentification). Una scelta che ha permesso all’azienda di conoscere in tempo reale la situazione del magazzino, tracciare e identificare ogni movimento nei processi di lavorazione e semplificare in modo significativo l’attività degli operatori, che gestiscono più di 16mila componenti.
I risultati raggiunti si sono rivelati rispondenti alle aspettative dell’azienda, la quale è partita da una considerazione ben precisa: oggi non è possibile crescere sul mercato se i processi non sono uniformati, i dati non sono allineati e se non si ha la situazione del magazzino costantemente aggiornata e sotto controllo. Anche perché Mora, che ha alle spalle più di quarant’anni di esperienza, con l’inizio del nuovo Millennio ha fatto una scelta progettuale ben precisa: si è specializzata in macchine di grande portata, con motori elettrici o endotermici, caratterizzate da un notevole livello di personalizzazione. Ma vediamo più nel dettaglio.
Il lead time medio per macchina è di circa 7-8 mesi; nel caso di soluzioni del tutto tailor made si allunga ulteriormente. L’elevato grado di specializzazione e i tempi lunghi di produzione hanno evidenti ricadute anche sulla gestione del magazzino, il quale gestisce sia la componentistica per la produzione, sia l’after sales.
Dato che per ciascuna macchina venduta devono essere noti tutti i componenti montati, anche nell’ottica di eventuali aggiornamenti o manutenzioni future, è emersa la difficoltà di affidarsi a liste di produzione manuali. Questa modalità comportava una probabilità di errore maggiore, risolvibile invece con liste totalmente informatizzate, registrate in automatico dall’ERP (Enterprise Resource Planning) e consultabili in real time.
L’impatto positivo dell’ERP su questi aspetti, ha portato Mora a compiere un ulteriore passo in avanti in termini di digitalizzazione, avviando il progetto di RFID dedicato al magazzino.
Si è così concretizzato l’obiettivo che l’azienda si era prefissata: il sistema RFID consente, infatti, di conoscere in tempo reale la situazione del magazzino nel momento in cui i componenti sono presi dallo stock e portati in produzione, con un aggiornamento della lista istantaneo. Un aspetto non banale, soprattutto per un’azienda che, come si è detto, ha tempi di produzione molto lunghi.
Infatti, in realtà produttive simili a Mora, la mancanza di procedure di magazzino automatizzate genera situazioni non sempre facilmente monitorabili. Le procedure manuali portano spesso a registrare il prelievo dei componenti a sistema al momento della consegna della macchina. Tra il picking reale e la sua ufficializzazione si crea quindi un significativo sfasamento temporale, durante il quale i componenti si trovano in una specie di limbo.
Con l’adozione della radiofrequenza, la situazione è migliorata in modo significativo. L’RFID permette di tracciare e identificare ciascun movimento nei processi di lavorazione, segnalando anche gli eventuali errori e facilitando così l’attività degli operatori alle prese con un magazzino, lo ricordiamo, di oltre 16mila componenti.
Completata la fase di archiviazione dei dati, Mora ha l’ulteriore vantaggio di disporre a fine anno di un inventario aggiornato con tutti i componenti. Inoltre, grazie al progetto di radiofrequenza, l’azienda gode non solo di liste di produzione precise, ma ha anche eliminato il rischio di errori derivanti dagli ordini in giacenza.
L’obiettivo, per Mora, era e resta la crescita continua, rimanendo però flessibili, come la produzione tailor made impone. Un obiettivo il cui raggiungimento, come oggi è ampiamente dimostrato, passa solo dalla digitalizzazione completa dei processi: dal disegno della macchina, fino alla sua consegna, ogni processo deve essere guidato dai dati.