Conoscere in tempo reale gli indicatori di performance e tra questi KPI anche l’OEE (Overall Equipment Effectiveness) è la condizione necessaria per consentire alle imprese manifatturiere di migliorare la propria efficienza produttiva.
Oggi che le macchine sono sempre più complesse e i cicli produttivi sempre più rapidi, la sfida è quella di valutare le performance produttive degli impianti in modo da poter prendere decisioni più rapide e informate. Una sfida che si può vincere solo tramite la business intelligence.
Utilizzare gli indicatori di performance giusti è essenziale non solo nella fase di produzione per il raggiungimento di un output ottimale ma per qualsiasi altro obiettivo aziendale: dal taglio dei costi all’aumento delle vendite fino alla riduzione del time to market per il lancio di nuovi prodotti o servizi.
Spesso però la mole considerevole di dati raccolti non facilita questo obiettivo, anzi. E il rischio di lavorare su KPI poco precisi o confusi, può essere controproducente. Sono ancora diverse le aziende che raccolgono dati senza uno scopo preciso o che, comunque, non li sanno “mettere a terra” per aumentare la propria efficienza.
Fino a qualche anno fa, le aziende manifatturiere potevano solamente calcolare per quanto tempo impiegavano i propri macchinari e quanti pezzi conformi riuscivano a produrre in un determinato periodo, ma non avevano un’informazione decisiva per ottimizzarne le prestazioni: sapere come e quanto potevano essere utilizzate quelle stesse macchine per massimizzarne le performance produttive.
Questo perché non potevano tracciare costantemente il parametro di produzione più importante: l’OEE.
Il KPI OEE è l’indicatore di efficienza generale dell'impianto. Il suo valore si ottiene attraverso tantissime variabili come guasti, modifiche di setup, rilavorazioni, scarti, perdite di velocità della macchina ecc. e mette in luce tutte le inefficienze che causano una minore produttività rispetto alle reali possibilità di produzione.
La formula matematica per calcolare l’OEE è la moltiplicazione tra loro di tre fattori: Disponibilità degli impianti, Prestazione e Qualità.
Il questo contesto il ruolo della business intelligence è triplice:
Nella seconda fase di “normalizzazione” il dato grezzo viene trasformato in un’informazione fruibile dal sistema per il calcolo degli indicatori di performance.
In generale un sistema di BI deve integrare le più moderne tecnologie di analisi dei dati per completare questo processo e, dal dato grezzo, arrivare fino alla sua presentazione (che dev’essere fruibile e immediata attraverso le dashboard della soluzione stessa). Naturalmente poi serve un sistema di alert che avvisi l’operatore ogni volta che l’efficienza produttiva scende al di sotto di determinati livelli.
Il punto è che la misurazione dell'OEE in tempo reale consente numerosi vantaggi strategici e operativi per le aziende che possono:
Secondo alcune stime, un’azienda “virtuosa” ha dei livelli di efficienza produttiva del 60% circa. Questo significa che i margini di crescita non mancano, e sfruttare la BI è il modo migliore per definire e gestire i propri KPI (e tra questi l’OEE) per aumentare rapidamente i propri livelli di efficienza.